martedì 30 ottobre 2012

Sfogliatine alle mele


Mi piace cucinare con la frutta di stagione e questi ultimi post lo confermano!
Le mele in particolare hanno un fascino tutto loro! 
In casa non mancano mai: a partire da settembre inizio a comprarle e ci tengono compagnia fino alla fine dell'inverno. 
Di solito fanno bella mostra di sé dal tavolo della cucina, dove riempiono un portafrutta a forma di cuore : verdi, gialle, rosse...!
Ne compro vari tipi perchè...chi la vuole verde, chi la vuole rossa... non abbiamo tutti gli stessi gusti in casa!  
A mio marito piacciono croccanti e succose, a me un po' più morbide e dolci. 
Spesso e volentieri finiscono nei piatti più impensati!
Dalle carni alle minestre, dai dolci alle verdure stufate.....l'aggiunta di una mela conferisce una nota piacevole e fresca a vari tipi di piatti, nonchè un tocco di originalità.


Niente di particolarmente nuovo invece in questo post! Le sfogliatine alle mele sono  un classico!
Ma voglio sottolineare la bontà di questa pasta che non è "sfoglia" nel vero senso del termine...eppure sfoglia! Eccome se sfoglia!

Il gusto è ottimo e la consistenza altrettanto!
Le calorie sicuramente meno della sfoglia tradizionale!
E' veloce e pratica da fare!
E' leggera e versatile!
Nè dolce nè salata....
...Cos'altro devo dirvi per convincervi a provarla?


Sfogliatine alle mele
Ingredienti 
(per circa 10/12 sfogliatine)

Per la pasta
140 g di farina 00
75 g di burro
75 g di crescenza (o altro formaggio morbido)
1/2 cucchiaino di zucchero
1 pizzico di sale
1/2 tuorlo
2 cucchiai d'acqua fredda

Per il ripieno
1 mela piccola
1 cucchiaino da tè di zucchero
1 noce di burro
1 cucchiaio scarso di uva passa
il succo di 1/2 limone
cannella in polvere
1/2 tuorlo per spennallera la superficie
mandorle a lamelle per decorare


Procedimento
Sulla spianatoia disponiamo la farina a fontana con il sale e lo zucchero e al centro il burro e il formaggio freddi di frigo e a pezzetti. Cominciamo ad impastare con la punta delle dita fino a che il burro e il formaggio avranno assorbito la farina e ne risulterà un composto granuloso.
Aggiungiamo il tuorlo e l'acqua: lavoriamo fino ad ottenere un panetto che avvolgeremo con della pellicola e riporremo in frigo per 30 minuti.
Nel frattempo prepariamo il ripieno: mettiamo in ammollo l'uvetta in acqua tiepida o in un liquore di nostro gradimento; tagliamo la mela a dadini in un pentolino e aggiungiamo il succo di limone, la noce di burro, lo zucchero e la cannella. Trasferiamo sul fornello fino a quando la mela risulterà morbida e i liquidi assorbiti. Strizziamo bene l'uvetta e la uniamo alla mela.
Lasciamo riposare un po' il ripieno, nel frattempo riprendiamo la pasta e la stendiamo col matterello fino allo spessore di 2/3 millimetri. La ripieghiamo in quattro, come se dovesimo piegare un tovagliolo e la stendiamo di nuovo col matterello.
Ripetiamo questa operazione un paio di volte fino a che stendiamo definitivamente la pasta in una sfoglia di 2 millimetri circa.
Ricaviamo dei quadrati di 8 cm di lato e li farciamo con il ripieno. Li ripieghiamo a triangolo e sigilliamo bene i bordi con i rebbi di una forchetta. 
Trasferiamo le sfogliatine su una placca coperta di cartaforno, spennelliamo di uovo e copriamo di mandorle.
Inforniamo a 200° (forno già caldo) per i primi 10 minuti. Poi abbassiamo la temperatura a 180° e proseguiamo la cottura per altri 15 minuti.

Note
-  Leggendo la ricetta avrete notato che di zucchero in questi dolcetti ce n'è davvero poco. La dolcezza è data soprattutto dalla frutta. Risultano per questo poco stucchevoli e molto gradevoli.
- Le mie sfogliatine di solito sono sempre sull'orlo dell'esplosione, perchè mi piace riempirle....sappiate che è meglio non esagerare!







domenica 28 ottobre 2012

Pancake pere e cioccolato


Buonasera!
Un fine settimana strano questo che volge al termine!
Le previsioni del tempo avevano anticipato il giusto: vento, pioggia e aria più fresca...finalmente è autunno!!!
E' cambiato anche l'orario: ieri me lo sono ripetuto circa mille volte che oggi sarebbe tornata l'ora legale e come al solito 'sta mattina me ne ero dimenticata! 
Puntualmente, come ogni anno, ho fatto confusione! Certa di essermi alzata con l'orario vecchio, sono rimasta in questa convinzione fino a tarda mattinata!
Ieri pomeriggio invece io e mio marito ci siamo avventurati per una passeggiata a piedi, confidando in uno sprazzo di cielo azzurro che sembrava dare tregua alla pioggia. 
Ma nel giro di pochi minuti si è scurito il cielo ed è tornata a scendere "acqua a catinelle"....e a causa del vento forte ci cadevano in testa anche noci e ghiande dalle querce!
Ci siamo inzuppati per benino, poi finalmente abbiamo incontrato un nostro conoscente che ci ha dato un passaggio in macchina fino a casa.
A quel punto voi cosa avreste fatto per riprendervi???


Noi abbiamo optato per una merenda ricca e cioccolatosa.

Adoro il pancake!
Lo preparo secondo la ricetta  di zia Anna (che vive negli States...) e che mi ha fatto affezionare a questo dolce veloce e sfizioso da quando ero piccola.
L'avevo già proposta qui  nella versione con le mele.

Non ho fatto altro che aggiungere:

-  1 cucchiaio di cacao amaro
40 g di cioccolato fondente in scaglie (tagliate con coltello) 
-  1 pera grande (al posto della mela!) tagliata a pezzetti molto piccoli


In mancanza dello sciroppo d'acero, che mi piace tantissimo e utilizzo spesso nei dolci, abbiamo accompagnato il pancake con il golden syrup: quando vado a Londra lo compro sempre e questo mi sembra un ottimo modo per smaltirlo!

La ricetta completa del pancake potete leggerla in quest'altro post!
Tra l'altro l'avevano provata alcune amiche bloggers (citate nel post) ed era piaciuta a tutte!

...ora vorrei solo puntualizzare che le pere devono essere morbide e mature e vanno tagliate in pezzi molto piccoli: questo pancake è così leggero che cuoce abbastanza velocemente. Se la pera non è morbida o in pezzi grossi si rischia di farla rimanere cruda!

Non mi resta che augurarvi buon proseguimento di serata!
Ciao ragazzi!
A presto!!!

venerdì 26 ottobre 2012

Insalata di lattughino con fico d'India e crostini all'Emmental


Vi è mai capitato di seminare l'insalata???
Se la risposta è si, probabilmente avrete avuto anche voi la necessità di sfoltire le piantine una volta spuntate, per permetterne la crescita.
Proprio in seguito a ciò, abbiamo raccolto il primo prodotto del nostro orto, il lattughino.
Avevamo gia mangiato l'uva in effetti, ma quella era selvatica e non certo coltivata da noi.
Che soddisfazione ragazzi!
...solo una ciotola di insalata! ma così bella e tenera e, soprattutto, home made!


Ho arricchito il lattughino con uno dei frutti autunnali che preferisco, il fico d'India.
E' stato un esperimento ben riuscito!
Non ci avevo mai pensato prima, ma devo dire che è un frutto che si presta ad essere condito con sale, olio e un aceto delicato come quello di mele o un dolce balsamico. 
Sposa bene anche il gusto del formaggio, in questo caso l'Emmental che ho grattugiato sui crostini prima di tostarli nel forno. 
E poi ha dei colori così belli che è un vero piacere anche solo guardarlo!
Non trovate?


Bene! Con questa "non-ricetta" di oggi vi auguro un buon fine settimana!
Cosa farete di bello?
Io non so ancora, ma se le previsioni sono giuste dovrebbe arrivare l'autunno nel vero senso del termine...con freddo, piogge e...castagne da arrostire nel caminetto acceso!


mercoledì 24 ottobre 2012

Gnocchi integrali di zucca con burro alle nocciole


Buongiorno amici! 
Oggi gnocchi!!!
Ma non quelli tradizionali di patate, che sono comunque buonissimi, ma di zucca e integrali!
A volte i piatti nascono dalla volontà di accostare delle cromaticità che ci piacciono o con le quali vogliamo tingere la nostra giornata...
In questo caso un piatto dei toni caldamente autunnali...grazie alla zucca, alla farina integrale e al condimento di burro alle nocciole!

Da quando alcuni anni fa si è iniziato a parlare di burro composto (cioè arricchito da altri ingredienti) come accompagnamento di carni grigliate e crostini,  ho sempre trovato l'idea molto carina!
E' possibile infatti arricchire il burro con qualsiasi ingrediente...dai funghi, alle erbe aromatiche, alla frutta secca...si può spaziare con la fantasia per abbinarlo al meglio ai nostri piatti.
In generale non sono una gran consumatrice di burro, quando posso lo sostituisco con l'olio d'oliva anche nei dolci.
Ma il burro a crudo sul pane, sia con accompagnamento dolce, sia salato (pane, burro e alici...ma guarda un po'...) mi piace molto!
Altrettanto invitante è trovarsi di fronte ad un piatto caldo sul quale un burro profumato con qualche ingrediente particolare si scioglie lentamente al calore.
Per questo ogni tanto mi concedo il "lusso" di prepararmelo!
Buonissimo ai funghi, al basilico...particolare all'aglio...in questo caso ho unito le nocciole!
E dopo averne utilizzato un po' a crudo sulla carne arrosto, con il restante ci ho condito gli gnocchi!
Che non è esattamente come far fondere il burro e aggiungere le nocciole all'ultimo momento!
Perchè preparando il burro composto in anticipo, permetteremo ai grassi di impregnarsi di tutti gli aromi delle nocciole, per un condimento finale sorprendente.


Gnocchi integrali di zucca con burro alle nocciole
Ingredienti

Per gli gnocchi
250 g di zucca senza buccia
250 g di patate farinose conla buccia
150 g di farina integrale
25 g di Parmigiano grattugiato
1 uovo piccolo
noce moscata
sale
semola di grano duro per la tavola

Per il burro composto
80 g di burro morbido
25 g di nocciole tostate (in forno pochi istanti!) e tritate finemente

Inoltre
Parmigiano grattugiato per accompagnare
Granella di nocciole per decorare


Procedimento
La sera prima prepariamo il burro composto: lasciamo il burro fuori dal frigo per il tempo necessario a renderlo morbido. Tritiamo molto finemente le nocciole nel mixer e le amalgamiamo al burro morbido. Trasferiamo il composto su un foglio di pellicola per alimenti e compattiamo fino ad ottenere un panetto. Conserviamo in frigo.
Per la preparazione degli gnocchi cuociamo le patate al vapore o le lessiamo con la buccia; le scoliamo subito, appena raggiungono la cottura (onde evitare che assorbano acqua!), le spelliamo e le schiacciamo con l'attrezzo apposito da calde.
Cuociamo la zucca in forno a 180°/200° fino a che, infilando una forchetta, constatiamo che è morbida. La frulliamo o la passiamo al passaverdure.
Impastiamo patate e zucca con la farina integrale, l'uovo, il Parmigiano, sale e noce moscata.
Ricaviamo dei filoncini da cui taglieremo gli gnocchi. Cospargiamo con un po' di semola di grano duro per non farli attaccare alla tavola.
Portiamo ad ebollizione abbondante acqua salata,  caliamo gli gnocchi e li tiriamo su quando tornano a galla. Nel frattempo facciamo sciogliere in una padella parte del burro composto (io circa la metà) e vi raccogliamo gli gnocchi dopo averli scolati. Mantechiamo per qualche istante e completiamo con del Parmigiano grattugiato.
Eventualmente decoriamo il piatto con un po' di granella di nocciole.

Note
Di solito schiaccio la zucca con lo schiacciapatate. In questo caso ho utilizzato il minipimer perchè la mia zucca era un po' filamentosa.



lunedì 22 ottobre 2012

Orate al forno con Parmigiano e pomodorini


Anche se in fondo l'idea non mi dispiacerebbe, a casa nostra non si vive solo di pane, pasta e dolci e verdure...mangiamo anche carne, pesce e uova!
A giudicare da questo blog certo non si direbbe, visto che i secondi piatti compaiono di rado!
Forse è il caso di recuperare un po'...quindi oggi pesce!
E più precisamente orate, cucinate in modo molto semplice, ma a mio avviso buono!
Iniziamo col dire che il formaggio abbinato al pesce non è una cosa che mi convince sempre, anzi spesso non mi convince affatto!
E' un accostamento a cui ricorro con molta prudenza, perchè la delicatezza del pesce rischia di essere sopraffatta dal gusto più deciso del formaggio!
Però sono anni ormai che cucino l'orata in questo modo e aldilà di tutto quello che ho detto fin'ora, a noi piace!
Perchè il formaggio penetra molto poco attraverso la pelle dell'orata.
Quest'ultima, proprio grazie al formaggio, in cottura diventa una bella crosticina croccante,  che protegge la morbidezza dei filetti di pesce.
Il formaggio va messo anche sui pomodorini ed il suo aroma si sprigionerà proprio dal sughetto che risulterà a fine cottura e che  accompagnerà, senza sopraffarlo, il gusto del pesce una volta deliscato e spellato.


Altra questione è quella che riguarda i pomodorini!
....quelli da me utilizzati sono gli ultimi di stagione.
A dire il vero, quando finisce l'estate, riesco a chiudere molto più facilmente con melanzane e zucchine di quanto non riesca a fare con i pomodori.
I pomodori da insalata o da sugo sono ormai senza sapore e poco maturi!
E ho dovuto prendere atto che per le salse è meglio passare alle conserve preparate tra agosto e settembre e per le insalate ...è meglio rimandare  a luglio dell'anno prossimo!
Per i pomodorini è un po' diverso perchè i Pachino si raccolgono fino ad ottobre e quindi sono ancora buoni.

Questa non è una ricetta che necessita di troppi dettagli e spiegazioni! Anche perchè gli ingredienti possiamo dosarli secondo i nostri gusti. Aggiungerne o sostituirne a piacimento!

Io ho farcito ogni orata con un ciuffetto di prezzemolo e 1/2 spicchio d'aglio, dopo averla salate e pepata leggermente.
Le ho disposte su una teglia coperta di cartaforno e le ho affiancate con dei pomodorini tagliati a metà. Ho salato ancora un po', ho messo un cucchiaino di zucchero sui pomodorini. Poi ho cosparso con del prezzemolo tritato, con un cucchiaio di pangrattato ed ho irrorato il tutto con dell'olio d'oliva.
Infine ho sparso due cucchiai abbondanti di Parmigiano grattugiato sulle orate e sui pomodorini.
Ho infornato a 200° per circa 25 minuti.


Potete arricchire la teglia con delle patate affettate molto sottilmente e magari tenute per una mezz'oretta in una bacinella d'acqua fredda: perderanno l'eccesso di amido e risulteranno croccanti.
Olive, limone, rosmarino o quello che volete voi ci stanno comunque bene...la diferenza la farà il Parmigiano!


venerdì 19 ottobre 2012

La semplicità dei fagioli borlotti all'aglio, olio e peperoncino


Sembra fatto apposta...
Invece è veramente un caso!
Ho ricevuto un  premio dalla cara Clara del blog Clara Pasticcia, il premio Simplicity!
E questa mattina mentre preparavo il post non ho potuto fare a meno di notare che capita come meglio non si poteva! Nel post più appropriato!
Cosa c'è infatti di più semplice  di un piatto di legumi,...di fagioli nella fattispecie!?


E questa ricetta è veramente l'essenza della semplicità...
Credo che chiunque di noi avverta l'esigenza, di tanto in tanto, di rifugiarsi in un cibo che proprio in virtù della sua semplicità garantisca certezze: gusto, calore, conforto, tradizione, immediatezza...in una parola, casa!


Semplicità è immediatezza di espressione, spontaneità dei sentimenti.
Il piatto più ricercato ed elegante che ci sia, potrà rappresentare "un ottimo piatto" o addirittura "un'esperienza del gusto", ma avrà inevitabilmente e per sua natura poco a che fare con tutte le suggestioni che nutrono l'animo e che il termine semplice evoca.


Non è solo mangiare un piatto fatto da pochi e sani ingredienti!
....è anche scegliere di trascorrere parte del proprio tempo a sgranare i baccelli, permettendo alla mente di assaporare la calma che un'operazione così semplice comporta.
E' aspettare che avvenga lentamente la cottura rispettando quelle pochissime e collaudate regole che ci hanno trasmesso le nonne (partendo da acqua fredda, mescolando e togliendo la schiuma che eventualmente affiora...).


Niente artifici, nessuna nuova invenzione...a ora di pranzo ho scaldato l'olio d'oliva con 2 spicchi d'aglio rosso e quel tanto di peperoncino piccante che conferisce brio al piatto, l'ho fatto soffriggere leggermente....ho versato l'olio bollente e profumato sui fagioli caldi. Una generosa spolverata di pepe nero appena macinato ha completato il tutto, insieme ad una bella fetta di pane casereccio con le patate.
Più semplice di così...!


Ricevo i premi con piacere ma trasgredisco sempre alla regola principale, che è quella di rigirarlo a mia volta ad altri blog...
Ne seguo tanti di blog e non potrei sceglierne uno piuttosto che un altro...mi sembrerebbe di fare un torto a qualcuno!
Per cui ringrazio molto Clara e giro il premio simbolicamente a tutti voi che mi seguite.


Questa ricetta è stata provata dal blog The master of cook.

mercoledì 17 ottobre 2012

Torta al caffè


Caffè, panna e cioccolato...
Un insieme di sapori che mi piace molto e che torna sovente su questo blog, nelle vesti più varie!
Oggi si presenta sotto forma di torta farcita...cioè il nostro dolce dello scorso fine settimana!
Posso dirvi che era molto buono, ma difficilmente riuscirei a rappresentarvene a parole la morbidezza e la leggerezza!
Si, ho detto proprio leggerezza! 
Perchè la consistenza era morbida, soffice e spugnosa e il gusto al caffè delicato per il ridotto contenuto di zuccheri (presenti solo nel Pan di Spagna).
Ora, non è che voglio arrivare a spacciare per dietetica una torta che è un "trionfo di panna"! 
No, questo no!
Ma racconto volentieri a voi e soprattutto a me stessa, che in fondo c'erano niente zuccheri nella farcia e niente grassi nella base!

Inoltre  l'esercizio fisico che mi ha comportato questa torta è stato qualcosa di non indifferente!
Dovete sapere...anzi, ve l'ho già raccontato più di mille volte...che io sono molto pigra nei confronti di quasi tutti gli elettrodomestici.
Pur di non "prenderli-montarli-attivarli-smontarli-lavarli-riporli"...che già mi stanca il pensiero, preferisco farmi tutto a mano!
E quindi ho avuto il coraggio di sbattere, stoicamente,  per 20-minuti-20, uova e zucchero!!!
E di montare tutta la panna a mano!!!
...Se non sono pazza io, allora ditemi, chi lo è?    


Torta al caffè
Ingredienti

per il Pan di Spagna al caffè
5 uova
170 g di zucchero
75 g di fecola di patate
75 g di farina 00
1 pizzico di sale
2 cucchiaini di caffè  solubile

per la farcitura
400 ml di panna fresca
2 fogli di colla di pesce
1 tazzina di caffè ristretto + 2 cucchiaini di caffè solubile

per la copertura
200 ml di panna fresca
80 g di cioccolato al caffè
1 cucchiaino d'olio (facoltativo)


Procedimento
Il giorno prima realizziamo il Pan di Spagna: sbattiamo le uova con lo zucchero molto bene, per almeno 20 minuti, cioè fino a quando avremo un composto bianco e spumoso. Aggiungiamo anche il sale e continuiamo a sbattere. Il volume del composto deve crescere incorporando l'aria che permetterà al Pan di Spagna di lievitare, non avendo agenti lievitanti tra gli ingredienti.
A questo punto  aggiungiamo le farine setacciandone un po' per volta direttamente sulla ciotola e incorporandole al composto con una paletta e con movimenti dal basso verso l'alto per non smontarlo.
Compiuta questa operazione uniamo delicatamente anche il caffè diluito in 1 cucchiaio di acqua tiepida e trasferiamo il composto in uno stampo a cerniera imburrato ed infarinato.
Inforniamo alla temperatura di 170° per circa 30 minuti,
Evitare di aprire il forno durante la cottura. Facciamo raffreddare su una gratella per dolci.

Il giorno dopo mettiamo in ammollo la colla di pesce in acqua fredda. Montiamo 400 ml di panna e ne teniamo da parte 2 cucchiai che ci serviranno per sciogliere la collla di pesce.
Uniamo la colla alla panna montata, mescolando molto delicatamente dal basso verso l'alto per non smontarla e unendone poche gocce per volta. Incorporiamo con lo stesso metodo anche il caffè e mescoliamo fino a quando la panna risulterà ben amalgamata al caffè.
A questo punto dividiamo il Pan di Spagna in tre strati, tra un disco e l'altro spalmiamo la farcitura al caffè e riformiamo la torta. 
Nel frattempo facciamo sciogliere il cioccolato a bagnomaria, a fiamma bassa, montiamo la panna rimanente e la stendiamo uniformemente sulla superficie della torta. 
Una volta fuso il cioccolato (eventualmente con l'olio per essere certi che non faccia grumi) lo lasciamo intiepidire leggermente, lo trasferiamo in  una sacca da pasticceria e decoriamo la torta a nostro piacimento.
Lasciamo in frigo almeno un paio d'ore prima di servirla.

Note
 - La differenza tra una torta al caffè molto buona e una "così e così" la farà naturalmente il Pan di Spagna: se riusciamo ad ottenere una base morbida e spugnosa, questa legherà benissimo con la farcia, senza dover ricorrere a bagne di alcun tipo. 
- Ho ricevuto anche un premio in questi giorni....vi racconterò prossimamente!




lunedì 15 ottobre 2012

Crepes di farro con finocchi e Castelmagno


Ho taciuto l'ingrediente principale fino a poco dopo l'assaggio!
Sapevo che se avessi esordito annunciando "il finocchio", proprio lui!, tra gli ingredienti del ripieno, mio marito si sarebbe posto sospettoso e diffidente di fronte al suo piatto!
Chissà perchè poi ognivolta che ci sono di mezzo questi freschissimi ortaggi, come nel caso delle tartellette, storce il muso!
Ma dopo la prima forchettata, sentendolo approvare con un rassicurante "mmmm....buono!" ho potuto informarlo su cosa stava mangiando...non senza una certa soddisfazione!

Crepes di farro con finocchi e Castelmagno
Ingredienti per 4 persone

per le crepes
100 g di farina di farro
80 g di farina 00
180 ml di latte
3 uova 
burro

per il ripieno
1 finocchio grande (oppure 1 e 1/2)
1/2 porro
100 g di formaggio Castelmagno
300 ml di latte
1 cucchiaio di farina 00
2 cucchiai di olio d'oliva
pepe
noce moscata

per la gratinatura
qualche fiocchetto di burro 
20 g di Castelmagno
barbine di finocchio
pepe rosa in grani

Procedimento
Iniziamo preparando la pastella per le crepes: in un contenitore raccogliamo le uova e il latte, sbattiamo fino a quando saranno ben amalgamati e incorporiamo le due farine. Saliamo e lasciamo riposare per circa 30 minuti.
Nel frattempo in una padella saltiamo il porro nell'olio e aggiungiamo il finocchio tagliato a pezzetti. Rosoliamo per qualche minuto, poi se occorre aggiungiamo un paio di cucchiai di acqua calda e portiamo a cottura. Saliamo e pepiamo.
Prepariamo la finta besciamella: scaldiamo il latte fino a portarlo all'ebollizione, abbassiamo la fiamma e aggiungiamo con il setaccino la farina, mescolando continuamente. Quando la besiamella risulterà densa al punto giusto saliamo aggiungiamo la noce moscata e vi sciogliamo 100 g di Castelmagno tagliato a cubetti. Uniamo i finocchi alla crema di formaggio e lasciamo raffreddare.
Cominciamo a preparare le crepes (se lo riteniamo necessario passiamo il composto attraverso un colino): ungiamo il padellino di burro e ne versiamo un mestolo per volta fino ad esaurimento.
Farciamo le crepes con il composto di  finocchi e formaggio e le trasferiamo su una pirofila unta di burro.
Condiamo le crepes con qualche fiocchetto di burro e 20 g di Castelmagno grattugiato, cioè quel tanto che serve per la gratinatura.
Inforniamo a 180° per 15 minuti circa.

Note
 - Io preferisco di solito la farina di farro integrale, ma questa volta non l'ho trovata e le crepes non risultano scure e rustiche come piace a me! Anche se il profumo c'è tutto!
 - Il Castelmagno è un formaggio dal gusto deciso e sapido ed è necessario dosarlo al punto giusto, soprattutto se accostato ad un ingrediente dal sapore delicato come il finocchio. Se l'uno non prevale troppo sull'altro secondo me la nota fresca del finocchio ci si abbina molto bene.
Provate!







venerdì 12 ottobre 2012

Marmellata d'uva senza zucchero e biscotti al mais


Prima di iniziare a parlarvi della ricetta (o forse dovrei dire "delle ricette"...) di oggi, voglio tranquillizzarvi sul fatto che l'uva del nostro orto è terminata, ne abbiamo raccolti pochi grappoli, forse non più di 2 kg e 1/2.
Pertanto col prossimo post passerò a parlare d'altro!
Ma per oggi abbiate ancora un po' di pazienza, perchè vorrei raccontarvi di una marmellata buonissima che in molti usano preparare dalle mie parti. 
Presupposto indispensabile per la realizzazione di questa marmellata è l'uva nera e piccola del tipo Montepulciano, che difficilmente si riesce a trovare sui banchi dei mercati; è reperibile invece direttamente dai contadini che la coltivano per la produzione del vino. 
A meno che non troviate un vigneto nel vostro orto, sommerso dai rovi,  e non decidiate di riportarlo alla luce...!
Come anticipato nel titolo,  è completamente priva di zucchero e si conserva in virtù della lunga cottura a cui è sottoposta. 
Con una quantità minima di uva come quella a mia disposizione, dopo averne mangiata un po' ed utilizzata in parte per il pane con le noci, ho ricavato poco più di un barattolo di marmellata. 
Del resto l'ho lasciata "ritirare" sul fuoco per quasi 3 ore!
In una prima fase ho fatto disfare a fuoco lento gli acini interi ben lavati. Poi li ho passati al passaverdure per privarli dei semini e ho rimesso la purea di uva sul fornello fino a che la marmellata è risultata densa e cremosa.
E' profumatissima, dolce e davvero buona!
Il procedimento che seguo per la sterilizzazione dei barattoli e per la conservazione potete leggerlo qui e qui.

Ora vi racconto invece della piacevole fine della marmellata, o almeno di parte di essa!


Biscotti di mais con marmellata d'uva

Ingredienti
150 g di farina di mais
150 g di farina 00
80 g di olio vegetale (di semi)
2 uova
130 g di zucchero
la buccia grattugiata di 1/2 limone
un pizzico di lievito
poco latte per impastare
marmellata d'uva



Procedimento
Dopo aver raccolto sulla spianatoia le farine a fontana e tutti gli altri ingredienti al centro, iniziamo ad impastare aiutandoci con poco latte.
Formiamo una palla da avvolgere alla pellicola per alimenti e conservare in frigo per una mezz'ora circa.
Accendiamo il forno a 200°, riprendiamo l'impasto e lo stendiamo piuttosto sottile. Con le formine ricaviamo dei cerchi e parte di questi li ritagliamo ulteriormente per creare un buco al centro.
Farciamo i cerchi pieni con 1 cucchiaino di marmellata ciascuno e li ricopriamo con i cerchi "bucati".
Sigilliamo i bordi, trasferiamo i biscotti su una teglia coperta di cartaforno e li cuociamo per circa 15/20 minuti.

Note
Ammetto di essere stata un pochino parca nel dosare la marmellata nei biscotti...ma ne è risultata talmente poca dopo le tre ore di cottura che veramente mi è sembrato opportuno dosarla come qualcosa di prezioso!

mercoledì 10 ottobre 2012

Pane al latte e malto d'orzo con noci e uva


Un vigneto abbandonato e riscoperto.
Una sequenza di alberi di noce che lo accompagna in tutto il suo percorso lungo il nostro orto.
E un pane che sa di autunno.

Forse vi aspettavate una ricetta più particolare dopo le mie anticipazioni del post precedente.
Ma in questa tavolozza di colori autunnali io "ci ho visto bene" un cibo semplice e buono....proprio come il pane!


Oltre all'uva selvatica, vicino all'orto abbiamo raccolto anche le noci fresche...che piacevole incontro nei panini al malto con la crosticina croccante e l'interno soffice soffice!
Morso dopo morso...le noci profumate e scrocchierelle si alternano ai chicchi d'uva, dolcissimi e freschi!

Li abbiamo mangiati a cena con  formaggi affettati affumicati  e poi di nuovo il giorno dopo a colazione appena tiepidi con il burro e la marmellata!
Mi sono piaciuti talmente tanto che ne ho preparato un sacchetto da congelare, per averne a disposizione per le prossime colazioni.

Vi lascio qualche altra foto....


...e naturalmente la ricetta!

Pane al latte e malto d'orzo con noci e uva
Ingredienti
500 g di farina 0
1 cucchiaino da tè di malto d'orzo
250 ml di latte tiepido
30 ml di acqua tiepida
10 g di lievito di birra
1 cucchiaio d'olio evo
80 g di gherigli di noci
1 tazza da tè di acini d'uva nera
1 cucchiaino scarso di sale fino


Procedimento 
Versiamo la farina a fontana sul piano da lavoro e al centro raccogliamo l'olio e il lievito sciolto con il malto nel latte tiepido. Iniziamo ad impastare e se occorre aggiungiamo dell'acqua tiepida.
Lavoriamo bene, incorporiamo il sale e infine i gherigli di noci tritati grossolanamente.
Mettiamo l'impsato in una ciotola coperta con della pellicola e lo lasciamo lievitare fino al raddoppio del volume (circa 2 ore) in un luogo tiepido e riparato (io nel forno).
Trascorso il tempo necessario alla lievitazione riprendiamo l'impasto e man mano che formiamo i nostri panini (della forma che preferiamo) suddividiamo tra tutti i chicchi d'uva, facendo attenzione che capitino sia verso l'interno che verso l'esterno.
Spolverizziamo di farina, copriamo ancora con la pellicola e lasciamo lievitare ancora 30 minuti.
Nel frattempo scaldiamo il forno alla temperatura di 220°, inforniamo e dopo i primi 10 minuti abbassiamo a 200°. Lasciamo cuocere ancora per 20 minuti. 
Sforniamo quando l'esterno risulterà ben dorato e croccante.


Note
 - L'uva utilizzata da me è del tipo "Montepulciano".  Ho scelto i chicchi più grandi e maturi, perchè fossero dolci e risaltassero bene nell'impasto. Un'uva con poco sapore non renderebbe al meglio in un insieme ricco di aromi come questo pane con malto e noci.
 - Se vi piace il pane alle noci potete dare un'occhiata anche alla ricetta del Pane di castagne alle noci.



lunedì 8 ottobre 2012

Habemus hortum!


Ebbene si, è ufficiale! Io e mio marito siamo matti!
Non paghi di non avere neanche il tempo di girarci intorno...sempre in partenza, sempre in trasferta, sempre in movimento, sempre, sempre, sempre....
...abbiamo deciso di mettere su un piccolo orto!
Vi ricordate la pioggia di qualche settimana fa che avevo definito "provvidenziale"?
Ecco svelato l'arcano! 
Avevamo appena seminato la lattuga e le carote: un po' d'acqua piovana ci voleva proprio!

Vi mostro il nostro "capolavoro"!
In primo piano la lattuga e i cavoli-cappucci....

 Le foto risultano un po' ombrose, ma sono state scattate al mattino presto.
E' un orto sinergico (o almeno ci prova....)!
Le foglie secche che vedete attorno alle piantine sono la pacciamatura, che nutre e mantiene umido il terreno (permettendo di annaffiarlo molto meno!). 
Le pietre non si tolgono perchè nutrono le piantine di  calcio. 
Le erbacce non vanno estirpate perchè contribuiscono all'equilibrio del sistema-orto...

...la verza, i porri e in fondo le cime di rapa....

...insomma, diciamola tutta: questo tipo di orto sembra fatto apposta per noi che non abbiamo tantissimo tempo a disposizione da dedicargli!
Ma i semini sono germogliati tutti, le piantine stanno crescendo e se riusciamo a tenere a bada le cavolaie (bruchini che vanno matti per le foglie dei cavoli) si preannuncia una stagione autunno/inverno ricchissima di verdure sane, non trattate e nutrienti!

...il porro...

....e poi ci sono carote, fave, carciofi, fragole e uva...



Beh! L'uva non l'abbiamo certo piantata noi!
Sul bordo dell'orto c'era un vigneto abbandonato e completamente ricoperto da rami ed alberi di tutti i tipi. Mio marito con tanta pazienza lo ha riportato alla luce  e nonostane il disagio in cui ha vissuto negli ultimi anni, la vite ha avuto la forza di far maturare qualche grappolo d'uva!
E io non ho perso l'occasione per prepararci qualcosa di buono!
Ve lo racconto la prossima volta!


sabato 6 ottobre 2012

zzzzzzz......le palline delle Apine con salsa alle noci....


E questo mese ce l'ho fatta!
Sono arrivata in extremis, praticamente con l'acqua alla gola....ma sono riuscita a non mancare all'appuntamento mensile con Quanti modi di fare e rifare....
Del resto sarebbe stato proprio un peccato perdersi le buonissime palline di semolino proposte dalle quattro apine del blog Come un fiorellino di rosmarino!
Le ho preparate proprio come suggerisce Nonna Adele...ad eccezione che per il condimento: al posto del burro fuso ho optato per una salsa alle noci che prende spunto da quella ligure che si utilizza per condire i pansotti.
A noi sono piaciute molto...a dire il vero queste palline sono buone e saporite anche senza condimento!
Comunque un piatto da rifare quanto prima! 
Grazie apine!


Per me e mio marito ho dimezzato le dosi rispetto a quelle di Nonna Adele.  

Palline di semolino
Dosi per 2/3 persone

Ingredienti
500 ml di latte
125 g di semolino
1 tuorlo
25 g di burro
25 g di Parmigiano grattugiato
1 pizzico di sale

Procedimento
Portare ad ebollizione il latte e farvi scendere a pioggia il semolino mescolando in continuazione.
Far cuocere qualche minuto e togliere dal fuoco.
Aggiungere il tuorlo, il burro, il sale e il Parmigiano. Mescolare e lasciar intiepidire su un piatto.
Formare tante palline e calare in acqua bollente salata. Scolarle man mano che tornano a galla. Condire a piacimento.


L'idea di condire le palline con questa salsa mi è venuta anche dalla necessità di smaltire le ultime noci "vecchie", visto che tra un po' si raccoglieranno quelle fresche.

Salsa alle noci
Ingredienti
50 g di gherigli di noci
30 g di Parmigiano
1 ciuffetto di prezzemolo
40 g di mollica di pane
2 cucchiai di latte
sale e pepe
olio evo

Procedimento
Ho messo tutti gli ingredienti nel mixer fino ad ottenere quasi una crema. L'ho scaldata per pochi minuti in una padella e l'ho diluita leggermente con dell'acqua di cottura delle palline.


Saluto e ringrazio Anna ed Ornella per quest'altra golosissima occasione d'incontro!





giovedì 4 ottobre 2012

Crostone con formaggio di capra grigliato, prosciutto e uva



Una bellissima giornata autunnale...
Un piacevolissimo tiepido sole...
Uno spuntino all'aperto!




Oggi lascio che siano le immagini appena scattate a parlare per me...
La ricetta è già nel titolo, nelle foto...
C'è solo da specificare che qualche goccia di miele di tiglio e qualche granello di pepe rosa hanno accompagnato gradevolmente l'uva e il formaggio.
A presto!




lunedì 1 ottobre 2012

Torta morbidissima al caffè con copertura di cioccolato fondente


Sto diventando una food-blogger inaffidabile!
Ormai i miei post hanno una scadenza bisettimanale!
Sparisco come e quando mi pare, appaio e scompaio senza avvisare....non è certo un comportamento apprezzabile!
Non ho ancora smaltito la fase di pigrizia acuta di cui vi raccontavo nel post precedente e ho approfittato per andarmene qualche giorno a Londra in compagnia del consorte...in cerca di ispirazione!
Ma neanche Londra con i suoi bei mercati e le sue innumerevoli nuove tendenze è riuscita nell'impresa di smuovermi dall'apatia culinaria che mi ha colpita nelle ultime settimane!
Mi trovo in fase "conservatrice" e mi va di mangiare fettuccine al ragù e pollo al forno con le patate!

Voi siete sempre molto gentili a preoccuparvi per le mie assenze prolungate! Grazie!!!


E io cerco di farmi perdonare con una fetta "ipercalorica" di questo buonissimo dolce al caffè!

Torta al caffè con copertura di cioccolato fondente
 
Ingredienti
280 g di farina
220 g di zucchero
3 uova
200 ml di panna fresca
1 bustina di lievito
qualche goccia di estratto di vaniglia
1 tazzina di caffè ristretto 
4 cucchiaini di caffè solubile
60 g di cioccolato fondente


Procedimento
Accendiamo il forno alla temperatura di 180°. Prepariamo il caffè ristretto, vi sciogliamo anche il caffè solubile e lasciamo raffreddare. Sbattiamo bene le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungiamo la vaniglia, la panna, il caffè e mescoliamo. Setacciamo farina e lievito incorporandoli al composto e versiamo nello stampo coperto di cartaforno. Inforniamo e lasciamo cuocere per circa 40 minuti, o comunque fino a quando, infilando uno stecchino nella torta, uscirà asciutto.
Lasciamo intiepidire il dolce su una gratella e intanto prepariamo la copertura: facciamo sciogliere il cioccolato a bagnomaria. Appena fuso lo allontaniamo dal calore per evitare la formazione di grumi. Lo spennelliamo sulla torta fino a coprirla in maniera uniforme e lo lasciamo raffreddare prima di servire la torta.

Note
Il caffè con la panna è una di quelle coccole golosissime che durante l'inverno mi concedo spesso e volentieri! Questa torta morbidissima vede proprio il caffè e la panna tra i suoi ingredienti principali: perchè non esagerare con una bella colata di cioccolato fuso sopra?